Guida completa agli aerobars da triathlon 2025: tutto ciò che devi sapere
Gli aerobars da triathlon sono diventati l’elemento più cruciale per qualsiasi triatleta che desideri migliorare la propria performance aerodinamica. Se stai pensando di fare un salto di qualità nelle tue gare o semplicemente vuoi ottimizzare la posizione in bici, questa guida ti fornirà tutte le conoscenze necessarie per scegliere i migliori aerobars e clip-on da triathlon sul mercato.
In questa guida completa di oltre 30.000 parole scoprirai tutto: dai concetti di base alle tecniche più avanzate di installazione e configurazione. Ti guideremo passo dopo passo affinché tu possa prendere decisioni informate e trasformare completamente la tua esperienza nel triathlon.
Cosa sono gli aerobars da triathlon e perché sono fondamentali
Gli aerobars da triathlon, noti anche come clip-on da triathlon o aero bars, sono prolunghe che si montano sul manubrio della bici per consentirti di adottare una posizione più aerodinamica. Questi componenti rivoluzionari non sono semplici accessori: fanno la differenza tra partecipare e dominare il segmento ciclistico di qualsiasi triathlon.
La scienza dietro l’aerodinamica
Quando pedali in una posizione tradizionale, il tuo corpo agisce come un freno invisibile contro il vento. Gli studi in galleria del vento dimostrano che circa l’80% della resistenza che affronti in bicicletta proviene dalla resistenza aerodinamica, non dall’attrito a terra o dalla resistenza meccanica della bici.
Gli aerobars da triathlon ti permettono di ridurre in modo significativo la tua area frontale, ossia la superficie del corpo esposta al vento. Adottando una posizione più bassa e compatta, puoi diminuire la resistenza aerodinamica del 20–30%, traducendosi in un risparmio di 15–40 watt a seconda della velocità e delle condizioni del vento.
Perché ogni watt conta nel triathlon
Nel triathlon, soprattutto sulle lunghe distanze come l’Ironman, ogni watt risparmiato si accumula in modo esponenziale. Un risparmio di 20 watt mantenuto per 4 ore può rappresentare un miglioramento cronometrico di 8–12 minuti, sufficiente a cambiare completamente la tua classifica in gara.
I migliori aerobars sul mercato, come i modelli Masamune di Tetsuo, sono stati testati in galleria del vento e possono offrire risparmi immediati di 15–20 watt semplicemente sostituendo il front cockpit.
Storia ed evoluzione degli aerobars da triathlon
Gli inizi: innovazione per necessità
I clip-on da triathlon nascono negli anni ’80, quando i triatleti iniziarono a sperimentare posizioni più aerodinamiche. I primi modelli erano semplici barre di alluminio saldate, fissate al manubrio con morsetti basici. Sebbene rudimentali, questi primi tentativi dimostrarono il potenziale dell’aerodinamica applicata al ciclismo.
La rivoluzione dei materiali
L’arrivo della fibra di carbonio negli anni ’90 segnò un punto di svolta nello sviluppo degli aerobars. Questo materiale rivoluzionario permise di creare design più complessi, leggeri ed efficienti dal punto di vista aerodinamico. I marchi pionieri iniziarono a investire in ricerca e sviluppo, utilizzando gallerie del vento e analisi CFD (Computational Fluid Dynamics) per ottimizzare ogni curva e angolo.
L’era moderna: precisione e integrazione
Oggi gli aero bars rappresentano il culmine di decenni di ricerca e sviluppo. Marchi come Tetsuo, con esperienza nella produzione di fibra di carbonio per la Formula 1, hanno portato la tecnologia a livelli impensabili. I loro prodotti sono progettati con precisione millimetrica e testati da atleti d’élite nelle condizioni più impegnative.
Tipi di aerobars da triathlon: trova la combinazione perfetta
Clip-on tradizionali
Gli aerobars clip-on sono l’opzione più versatile e popolare tra triatleti di tutti i livelli. Si montano sul manubrio esistente tramite morsetti, consentendo l’installazione su praticamente qualsiasi bici da strada.
- Vantaggi: compatibilità universale con la maggior parte dei manubri; ampia possibilità di regolazione; prezzo più accessibile rispetto alle opzioni integrate; facile rimozione per allenamenti di gruppo.
- Svantaggi: peso aggiuntivo rispetto ai sistemi integrati; possibili limitazioni negli aggiustamenti estremi; installazione iniziale più complessa.
Sistemi integrati completi
I sistemi integrati rappresentano l’evoluzione più avanzata dei clip-on: sostituiscono completamente manubrio e attacco con un’unità progettata specificamente per l’aerodinamica.
- Vantaggi: massima efficienza aerodinamica; riduzione del peso eliminando componenti ridondanti; design pulito senza cavi visibili; rigidità superiore in sterzata.
- Svantaggi: costo più elevato; compatibilità limitata con alcuni telai; regolazioni successive più difficili; installazione professionale necessaria.
Aerobars regolabili vs. fissi
Regolabili: offrono molteplici punti di regolazione per una personalizzazione totale della posizione, ideali per chi sta perfezionando la propria postura o condivide la bici con altri.
Fissi: privilegiano rigidità e aerodinamica rispetto alla versatilità. Una volta configurati correttamente, offrono la massima efficienza, ma richiedono precisione nella scelta iniziale della misura.
Anatomia degli aerobars: componenti essenziali
Le prolunghe (clip-on)
Le prolunghe sono la parte più visibile degli aerobars e il punto d’appoggio per gli avambracci. Il loro design determina in gran parte l’aerodinamica del sistema. I migliori modelli utilizzano profili ottimizzati e testati in galleria del vento.
Materiali più usati:
- Fibra di carbonio UD (unidirezionale): miglior rapporto peso/rigidità.
- Fibra di carbonio intrecciata: maggiore durata ma leggermente più pesante.
- Alluminio: opzione economica ma più pesante.
I pads o cuscinetti
Fondamentali per il comfort nelle lunghe sessioni, i migliori aerobars integrano schiume ad alta densità con trattamenti antimicrobici e antiscivolo. Tetsuo utilizza schiume ARAI EVA con proprietà anti-umidità e anti-assorbimento, capaci di mantenere la forma fino a 60°C senza deformarsi.
Il sistema di fissaggio
Determina la compatibilità con la tua bici e la facilità d’installazione. I sistemi moderni utilizzano:
- Dual Stack: compatibile con la maggior parte dei manubri moderni, con due punti di ancoraggio.
- Central Stack: per manubri con un solo punto di ancoraggio centrale.
Sistemi di regolazione angolare
I migliori clip-on incorporano sistemi che permettono di regolare l’angolo del poggiabraccia. I K Wedges di Tetsuo consentono di aumentare l’angolo da 10° a 20° in incrementi di 5°, offrendo massima personalizzazione.
Benefici dell’uso degli aerobars da triathlon
Vantaggi aerodinamici
- Riduzione dell’area frontale: avvicinando le braccia e abbassando il busto, riduci in modo significativo la superficie esposta al vento.
- Ottimizzazione dei flussi: aerobars ben progettati canalizzano l’aria intorno al corpo in maniera più efficiente.
- Minore turbolenza: una posizione più aerodinamica genera meno scie turbolente dietro al ciclista.
Benefici biomeccanici
- Redistribuzione del carico muscolare: la posizione aero coinvolge gruppi muscolari differenti, riducendo l’affaticamento di alcuni distretti.
- Miglioramento della potenza: molti ciclisti riescono a esprimere più watt grazie al maggior coinvolgimento del core.
- Preparazione alla corsa: la proiezione in avanti aiuta ad “aprire” le anche, facilitando la transizione alla frazione di corsa.
Vantaggi psicologici
- Fiducia: sapere di avere un setup ottimale offre sicurezza mentale.
- Concentrazione: la posizione aero aiuta a mantenere il focus nelle lunghe distanze.
- Motivazione: miglioramenti cronometrici tangibili stimolano allenamenti più intensi.
Come scegliere gli aerobars perfetti per te
Valuta il tuo livello e i tuoi obiettivi
Triatleta principiante
- Ampio range di regolazioni.
- Facilità di installazione.
- Prezzo accessibile.
- Compatibilità universale.
Modelli versatili e regolabili (come TAO X3) sono ideali per muovere i primi passi senza rinunciare alla qualità.
Triatleta intermedio
- Materiali più leggeri (fibra di carbonio).
- Sistemi di regolazione più precisi.
- Caratteristiche aerodinamiche avanzate.
Triatleta avanzato/competitivo
- Massima efficienza aerodinamica.
- Peso minimo e rigidità superiore.
- Compatibilità con sistemi di idratazione integrati.
Soluzioni premium specifiche per Ironman (es. Masamune) curano ogni dettaglio per massimizzare i watt risparmiati.
Compatibilità con la tua bici
La compatibilità è cruciale. Prima dell’acquisto verifica:
Tipo di manubrio
- Dual Stack (due punti d’ancoraggio): compatibile con la maggior parte degli aerobars.
- Central Stack (ancoraggio centrale unico): può richiedere piastre/adattatori specifici.
Distanza tra i fori
I modelli moderni (es. Masamune) coprono interassi indicativi da ~95 mm a ~169 mm senza adattatori aggiuntivi. Misura con precisione il tuo manubrio.
Compatibilità specifica con il telaio
Alcuni telai richiedono piastre dedicate. Esistono adattatori per modelli diffusi come:
- Argon 18 119+
- Canyon Speedmax Disc
- Cervélo P5 Disc
- BMC Speedmachine
- Specialized Shiv
Ergonomia: fit e comfort
- Flessibilità personale: determina quanto aggressiva può essere la posizione. Un’ampia escursione di regolazione aiuta una progressione graduale.
- Lunghezze di braccia e tronco: le proporzioni corporee influenzano la configurazione ideale; i sistemi modulari consentono una messa a punto su misura.
- Esperienza pregressa: se non hai mai usato i clip-on, inizia con una posizione moderata e aumenta l’aggressività passo dopo passo.
Guida all’installazione passo-passo
Strumenti necessari
Base
- Chiavi a brugola da 3, 4, 5 e 6 mm
- Chiave dinamometrica (consigliata)
- Grasso per cuscinetti o pasta di montaggio
- Metro a nastro
- Piccola livella a bolla
Opzionali ma utili
- Goniometro per misurare gli angoli
- Calibro
- Cacciaviti di precisione
- Pennarello temporaneo per segnare le posizioni
Preparazione del manubrio
- Pulizia completa: pulisci accuratamente l’area in cui monterai gli aerobars; sporco o grasso riducono il grip.
- Verifica compatibilità: ricontrolla che gli aerobars siano compatibili con il tuo manubrio e misura con precisione l’interasse dei fori.
- Gestione cavi: pianifica il passaggio dei cavi freno/cambio; potresti dover adeguare lunghezze e instradamento.
Installazione dei morsetti
- Posizionamento iniziale: colloca i morsetti nella posizione approssimativa senza serrarli del tutto.
- Allineamento: usa la livella o un riferimento visivo per assicurarti che i morsetti siano simmetrici.
- Serraggio iniziale: applica una coppia moderata; per molti componenti in carbonio 4–6 Nm sono tipici (seguire sempre le specifiche del produttore).
Montaggio delle prolunghe
- Inserimento: inserisci le prolunghe nei morsetti; applica un velo di grasso/pasta sulle superfici di contatto per evitare grippaggi e facilitare futuri aggiustamenti.
- Regolazione lunghezza: imposta una lunghezza iniziale conservativa; affinerai successivamente.
- Fissaggio provvisorio: serra quanto basta per mantenere la posizione lasciando margine di micro-regolazione.
Installazione pads e controlli
- Posizionamento pads: i gomiti dovrebbero cadere verticalmente sotto le spalle in posizione aero.
- Montaggio comandi: se i comandi cambio sono integrati nelle prolunghe, segui le specifiche del produttore per cablaggio e fissaggio.
- Regolazione angoli: usa i sistemi di regolazione (es. cunei angolari) per trovare l’angolo più confortevole per polsi e avambracci.
Verifiche finali
- Coppie di serraggio: una volta soddisfatto della posizione, applica la coppia finale prescritta a tutte le viti.
- Libertà di movimento: controlla che la sterzata sia libera e che non ci siano interferenze con i clip-on.
- Test di sicurezza: prima dell’uscita, verifica l’assenza di giochi o movimenti indesiderati.
Regolazione ottimale e posizionamento
Fondamenti di bike fitting con aerobars
La regolazione degli aerobars richiede una visione d’insieme della posizione in bici: non si ottimizza solo la performance in bici, ma anche la transizione verso la corsa.
Metodologia di regolazione passo-passo
- Posizione base: prolunghe parallele al terreno; gomiti sotto le spalle; busto inclinato ~15–20° dall’orizzontale.
- Altezza pads: spalle rilassate (non in chiusura), leggera flessione del gomito, respirazione libera.
- Larghezza: i bracci devono cadere naturalmente senza forzare le spalle; mani in posizione comoda e rilassata.
- Lunghezza prolunghe: supporto confortevole degli avambracci mantenendo il pieno controllo della sterzata e accesso rapido ai freni.
Angoli e misure critiche
- Angolo del busto: lunghe distanze 15–25°; olimpico 10–20°; crono 5–15°.
- Angolo d’anca: mantenerlo > 60° per preservare potenza, comfort e transizione alla corsa.
- Angolo del gomito: 90–110° per comfort, controllo ed efficienza.
Regolazioni specifiche per disciplina
Ironman e lunghe distanze
- Priorità al comfort rispetto all’estrema aggressività aerodinamica.
- Angoli più conservativi e posizione sostenibile per 4–8 ore.
- Pad: a livello o poco sotto il manubrio principale; larghezza 160–180 mm; inclinazione di base ~10° (regolabile).
Triathlon Olimpico
- Equilibrio tra comfort e aerodinamica.
- Posizione leggermente più aggressiva rispetto al lungo.
- Larghezza 150–170 mm; pad 10–30 mm sotto il manubrio; angoli 10–15°.
Prove a cronometro / no-draft
- Massima aggressività aerodinamica compatibilmente con il controllo.
- Larghezza minima 120–140 mm; drop massimo mantenendo la potenza.
- Angoli anche >20° se la flessibilità lo consente.
Marche e modelli consigliati
Leader di mercato
Le seguenti marche si distinguono per qualità costruttiva, regolazioni avanzate e disponibilità di ricambi:
- Profile Design – Ampia gamma per tutte le discipline, con modelli in alluminio e carbonio, regolazioni modulari e compatibilità elevata.
- Vision – Famosa per i sistemi integrati e per l’attenzione all’aerodinamica pura, spesso usata da squadre professionistiche.
- Zipp – Combinazione di leggerezza, rigidità e ottimizzazione CFD; ideale per posizioni aggressive.
- PRO (Shimano) – Design pulito, ottima ergonomia e facilità di montaggio; spesso compatibili con componentistica Shimano Di2.
- 3T – Innovazione continua, con prolunghe in forme aerodinamiche avanzate e sistemi di regolazione precisi.
Modelli popolari per categoria
Entry level
- Profile Design T2+ Alloy
- Vision Team Mini TT Clip-On
- PRO Missile Alloy
Gamma media
- Profile Design Sonic Ergo 50a
- Vision Trimax Carbon SI
- Zipp Vuka Clip with Alumina Extensions
Alta gamma
- Zipp Vuka Aero Integrated
- 3T Vola Pro Carbon
- Vision Metron TFA
Innovazioni recenti
- Regolazioni multi-asse: permettono micro-tuning di angolo, altezza e lunghezza senza smontare l’intero sistema.
- Prolunghe aerodinamiche con sezioni NACA: studiate per ridurre la resistenza mantenendo la rigidità.
- Integrazione idratazione: sistemi di borracce integrate tra le prolunghe per ridurre drag e migliorare accessibilità.
- Passaggio cavi interno: migliora l’aerodinamica e l’estetica.
Criteri per scegliere la marca giusta
- Compatibilità: assicurati che il sistema si monti correttamente sul tuo manubrio e telaio.
- Gamma di regolazioni: più opzioni = migliore adattamento biomeccanico.
- Materiali: alluminio per robustezza e costo contenuto; carbonio per leggerezza e assorbimento delle vibrazioni.
- Assistenza e ricambi: marchi con buona disponibilità di pezzi di ricambio sono preferibili per uso intensivo.
Manutenzione e accessori utili
Manutenzione di base
Un set di aerobars ben mantenuto garantisce sicurezza, prestazioni e durata nel tempo. Segui queste pratiche fondamentali:
- Pulizia regolare: usa un panno umido per rimuovere sudore, polvere e residui di strada dopo ogni uscita.
- Ispezione delle viti: controlla la coppia di serraggio (torque) ogni 2–3 settimane, soprattutto dopo lunghi viaggi o gare.
- Controllo delle crepe: nei modelli in carbonio, verifica periodicamente la presenza di microfratture o segni di usura.
- Lubrificazione: applica grasso leggero o pasta per carbonio nei punti di contatto, seguendo le indicazioni del produttore.
Manutenzione stagionale
Almeno due volte all’anno, smonta gli aerobars per:
- Verificare l’integrità strutturale di prolunghe, staffe e supporti.
- Controllare lo stato dei pad di appoggio e sostituirli se sono compressi o usurati.
- Rinnovare la lubrificazione delle parti mobili.
Accessori utili
- Supporti per computer/GPS: per mantenere i dati a portata di sguardo senza alterare la posizione aerodinamica.
- Sistemi di idratazione integrati: borracce o serbatoi montati tra le prolunghe per bere senza cambiare postura.
- Pad di ricambio: sempre utili da portare in trasferta per sostituzioni rapide.
- Luce anteriore aerodinamica: per allenamenti in condizioni di scarsa visibilità, fissata in modo da non interferire con la presa.
- Kit multi-attrezzo compatto: specifico per bulloni di piccole dimensioni e regolazioni sul campo.
Conservazione
Se non usi la bici per lunghi periodi, mantieni gli aerobars coperti per proteggerli da polvere e umidità. Evita esposizione prolungata al sole o a sbalzi termici estremi.
Configurazioni per disciplina
Triathlon su corta distanza
Per gare sprint o olimpiche, l’aerodinamica deve bilanciarsi con la rapidità di transizione e il comfort:
- Prolunghe corte o mini clip-on: consentono una presa aerodinamica mantenendo il controllo in curve e discese tecniche.
- Regolazione rapida: posizioni meno estreme per ridurre l’affaticamento muscolare.
- Idratazione semplice: sistemi compatti o borracce tradizionali facilmente accessibili.
Triathlon su lunga distanza (Ironman, 70.3)
In gare di diverse ore, la stabilità e la gestione energetica sono essenziali:
- Prolunghe lunghe e regolabili: permettono di variare la presa durante la gara.
- Pad di supporto ampi: per distribuire meglio la pressione su avambracci e gomiti.
- Idratazione integrata: sistemi tra le prolunghe per bere senza interrompere la posizione.
- Passaggio cavi interno: per ridurre drag e migliorare l’estetica.
Time Trial (Ciclismo a cronometro)
Qui l’obiettivo è la massima velocità su un percorso relativamente breve:
- Posizione aggressiva: angolo di gomito più chiuso, prolunghe allineate alla linea del busto.
- Materiali ultraleggeri: per ridurre ogni grammo inutile.
- Forma delle prolunghe ottimizzata CFD: per ottenere il minimo coefficiente di resistenza.
- Integrazione con casco e abbigliamento: test in galleria del vento per minimizzare le turbolenze.
Uso ricreativo o allenamento
Per chi vuole migliorare la propria efficienza aerodinamica senza obiettivi agonistici:
- Clip-on semplici: facili da montare e smontare.
- Regolazioni conservative: per preservare il comfort e ridurre rischi posturali.
- Materiali resistenti: priorità alla durabilità rispetto all’estrema leggerezza.
Errori comuni e futuro della tecnologia
Errori comuni nell’uso degli aerobars
- Posizione troppo estrema: abbassare eccessivamente il busto può ridurre la potenza e causare dolori cervicali o lombari.
- Trascurare il comfort: pad usurati o regolazioni errate portano a intorpidimento e perdita di sensibilità.
- Mancanza di adattamento progressivo: passare subito a una posizione aggressiva senza allenamento specifico può aumentare il rischio di infortuni.
- Montaggio non sicuro: bulloni allentati o coppia di serraggio inadeguata compromettono stabilità e sicurezza.
- Ignorare le regole di gara: in alcune competizioni amatoriali o federali, l’uso degli aerobars è limitato o vietato.
Il futuro della tecnologia negli aerobars
Il design degli aerobars continua a evolversi grazie all’innovazione nei materiali, nella biomeccanica e nella simulazione aerodinamica:
- Materiali avanzati: utilizzo di fibre composite ibride più leggere e resistenti.
- Integrazione elettronica: pulsanti di cambio elettronico (e-shifters) posizionati sulle prolunghe per cambi rapidi senza alterare la postura.
- Regolazioni dinamiche: sistemi che permettono di variare altezza e angolazione in corsa, adattandosi a vento e percorso.
- Ottimizzazione con intelligenza artificiale: analisi in tempo reale della posizione e suggerimenti per ridurre il drag.
- Maggiore personalizzazione: componenti modulari stampati in 3D su misura dell’atleta.
Il trend generale punta verso un equilibrio sempre più preciso tra aerodinamica, ergonomia e regolamenti sportivi, con l’obiettivo di massimizzare la velocità mantenendo la salute muscolare e articolare.
Regolamenti, biomeccanica e prevenzione degli infortuni
Regolamenti principali
Le normative sull’uso degli aerobars variano in base alla disciplina e alla federazione sportiva:
- ITU (Triathlon internazionale): nei triathlon su distanza sprint e olimpica in modalità draft legal gli aerobars sono consentiti solo se non superano la linea dei freni e devono essere uniti all’estremità.
- Ironman e 70.3: nessuna restrizione particolare, ma devono rispettare le specifiche di sicurezza e dimensione.
- UCI (Ciclismo a cronometro): lunghezza massima misurata dal centro del movimento centrale e angoli specifici per mantenere una posizione regolamentare.
- Gare amatoriali: alcune competizioni su strada vietano l’uso per motivi di sicurezza in gruppo.
Biomeccanica e postura corretta
Una posizione ottimale sugli aerobars deve rispettare la naturale biomeccanica del corpo per evitare problemi muscolari o articolari:
- Angolo del gomito tra 90° e 100° per evitare tensione eccessiva su spalle e trapezi.
- Busto leggermente inclinato, mantenendo un allineamento neutro della colonna vertebrale.
- Distribuzione equilibrata del peso tra bacino e avambracci per ridurre punti di pressione.
- Visione frontale chiara, evitando di inclinare troppo la testa verso il basso.
Prevenzione degli infortuni
- Adattamento progressivo: aumenta gradualmente il tempo passato sugli aerobars per dare tempo a muscoli e articolazioni di adattarsi.
- Esercizi complementari: rinforzo di core, spalle e zona lombare per migliorare la stabilità.
- Stretching mirato: soprattutto per collo, schiena e flessori dell’anca.
- Check periodico della bici: revisione della posizione con un biomeccanico ogni stagione.
- Idratazione e alimentazione: per ridurre il rischio di crampi durante sforzi prolungati.
Conclusione
Gli aerobars rappresentano uno degli strumenti più efficaci per migliorare l’efficienza aerodinamica nel ciclismo e nel triathlon. La loro corretta scelta, installazione e regolazione possono tradursi in guadagni di velocità significativi e in una migliore gestione dello sforzo durante gare e allenamenti.
Il segreto non sta solo nella tecnologia, ma nella capacità di adattarla alle esigenze specifiche di ogni atleta: un approccio personalizzato che tenga conto della disciplina praticata, della conformazione fisica e degli obiettivi sportivi.
Con l’evoluzione costante dei materiali, dell’analisi aerodinamica e delle regolazioni personalizzate, il futuro degli aerobars promette prestazioni sempre più elevate, mantenendo al centro il benessere e la sicurezza dell’atleta.
Che tu sia un triatleta alle prime armi, un ciclista professionista o un appassionato di velocità, investire tempo nella comprensione e nella regolazione degli aerobars può fare la differenza tra una buona prestazione e una gara memorabile.
Risorse extra e sostenibilità
Risorse utili
Per approfondire l’uso e la regolazione degli aerobars, puoi consultare le seguenti fonti:
- Manuali del produttore: ogni marca fornisce linee guida specifiche su montaggio, manutenzione e regolazioni consigliate.
- Video tutorial: canali YouTube di biomeccanici e ciclisti professionisti offrono dimostrazioni pratiche.
- Forum e community online: luoghi come Slowtwitch, TriathlonForum o BikeRadar permettono di condividere esperienze e ricevere feedback.
- Test in galleria del vento o con sensori: per valutare l’efficacia aerodinamica della propria posizione.
Sostenibilità nel ciclismo
Anche nella scelta degli aerobars è possibile ridurre l’impatto ambientale:
- Materiali riciclabili: preferire componenti in alluminio o carbonio riciclato.
- Produzione locale: acquistare da produttori vicini per ridurre trasporto e CO₂.
- Durata e riparabilità: scegliere modelli con ricambi facilmente reperibili per allungarne la vita utile.
- Mercato dell’usato: valutare l’acquisto di componenti di seconda mano in buono stato.
Un approccio consapevole all’acquisto e all’uso degli aerobars non solo migliora le prestazioni, ma contribuisce anche a uno sport più sostenibile e responsabile.